Assemblea Provinciale 2020 – Mozione Finale
AVIS PROVINCIALE ANCONA:ASSEMBLEA PROVINCIALE ANNUALE
STAFFOLO,SABATO 19.09.2020, ore 08.45/12.30
RELAZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO ANNO 2019-Mozione Finale
Un saluto a tutti i soci, delegate, delegati, dirigenti avisini, autorità e rappresentanti di altre associazioni di volontariato. In apertura dei lavori il Consiglio ricorda tutti gli avisini che ci hanno lasciato nel 2019 e rivolge loro un pensiero di gratitudine.
La presente relazione sintetizza la situazione dell’Avis provinciale di Ancona nell’anno 2019, con riferimento all’organizzazione, agli eventi, ai donatori, alle donazioni di sangue ed a tutte le problematiche connesse, nelle singole zonali e in generale. Contemporaneamente contiene indicazioni per rendere la nostra Associazione sempre più efficiente e protagonista nel settore del volontariato solidale. Pertanto si propone di presentare ed approvare questa relazione stessa come mozione finale nella prossima assemblea annuale.
A seguire l’analisi sintetica della situazione nelle varie zonali.
ZONALE 4-SENIGALLIA. Nell’anno 2019 è aumentato l’utilizzo dell’agenda di prenotazione soprattutto per gli accessi alle donazioni nelle giornate di maggior affluenza, comunque sempre con alcuni spazi per l’accesso alla donazioni libere. Il servizio di accoglienza dei donatori, presso il centro trasfusionale, è stato svolto in collaborazione tra le Comunali, il che ha permesso di avere un’interfaccia associativa per snellire i tempi di attesa alla donazione e consentire il servizio di prenotazione, svolto anche a livello locale dalle varie Comunali. L’andamento delle donazioni è stato altalenante e alla fine dell’anno nella zonale risultano raccolte, rispetto alle 6.110 dell’anno precedente (- 11 di sangue intero e – 46 di plasma). Per quello che riguarda i soci nelle nostre Comunali abbiamo un trend negativo zonale di 75 su 3508 soci e 3368 donatori attivi con un indice di donazione pari a 1.81. Nelle raccolte sul territorio si è avuta una buona affluenza sul centro di Arcevia, mentre dobbiamo lavorare per incrementare l’afflusso e le date su Ostra Vetere coinvolgendo le Avis vicine. La raccolta del plasma pomeridiano, organizzato un martedì al mese, non registra un grande afflusso dei donatori. Come attività associativa molte delle nostre Comunali lavorano con le scuole con vari progetti, alcune collaborano con il proprio Comune nella consegna della Costituzione nella giornata del 2 giugno, tutte hanno rapporti con le altre associazioni del territorio ed in particolare con le società sportive. Le Avis della zona usufruiscono di agevolazioni per i propri donatori con la piscina delle “Saline” di Senigallia; inoltre una “CARD DEL DONATORE” permette ai donatori di accedere ad una serie di convenzioni stipulate dalle Avis con varie attività commerciali locali. In allestimento una APP per i cellulari con gli eventi delle nostre Comunali e con le informazioni del donatore per gestire al meglio l’accesso alla donazione.
ZONALE 5-JESI. Nella zonale di Jesi nel 2019 sono state effettuate n. 8152 donazioni rispetto alle 8.138 del 2018, di cui 6174 S.I. 1978 plasma con un aumento di 62 S.I.e 52 Plasma. Questi numeri in positivo rispetto al 2018, viste le leggere flessioni di quasi tutte le Avis tranne Apiro con un +14, sono attribuibilii ancora una volta aalla straordinaria vivacità dei punti di raccolta esterni di Cingoli, Cupramontana, Filottrano e Montecarotto -Serra de Conti con un aumento di 101 donazioni per un totale di 1846 eseguite nei punti di raccolta e 665 di donatori che si sono recati al C.T. di Jesi superando le 2510 (2511) donazioni, favorite anche da 118 uscite.
Il calendario delle uscite che si programma ogni quattro/sei mesi è una pietra miliare che va nella
direzione giusta, perché da certezza ai volontari donatori e i loro dirigenti nel programmare le
chiamate e le prenotazioni. A tutto ciò vanno aggiunte le donazioni fuori zona soprattutto dalla zonale 7 di Ancona. Nel 2019 la zona della Vallesina ha fatto registrare 3.038 donatori attivi, di cui 250 alla prima donazione e di questi il 5% giovani sotto i 20 anni; 200 donatori risultano reinseriti dopo anni di sospensione. Le donazioni dell’intera Vallesina, compresi Cingoli (586) e Apiro (100) sono state 8138, di cui 6212 di sangue intero e 1926 di plasma, complessivamente 390 donazioni in più rispetto al 2017. Nei quattro punti di raccolta esterni le donazioni sono state
1735 più 685 eseguite al C.T. di Jesi per un totale di 2420, 170 in più rispetto all’anno precedente.
Va molto bene la prenotazione della donazione in agenda, al 100% per il plasma e all’80% per il resto. Con l’arrivo del nuovo dirigente il servizio di raccolta è migliorato; l’Avis zonale, con la collaborazione delle Comunali, provvede all’accoglienza dei donatori presso il C.T. e si sta organizzando per gestire il ristoro post-donazioni. Alla chiamata, all’accoglienza e al ristoro post-donazione nei centri di raccolta esterni provvedono le Comunali di riferimento. La promozione nella zonale avviene in maniera efficace con varie iniziative: incontri nelle scuole, con le società sportive, scout ed altri gruppi giovanili organizzati, con borse di studio, mostre realizzazione di progetti. Fondamentale in tal senso è il gruppo dei Giovani Avisini che agiscono come “Attori di Volontariato”, partecipano ai forum, ai corsi di formazione e gestiscono la presenza sui social, elemento essenziale nella società attuale e futura.
ZONALE 6-FABRIANO. Nella zonale di Fabriano le donazioni nel 2019 sono passate da 5770 a 5631 con un calo di 139 unità, pari al 2,4 %. Nel periodo registriamo 3121 donatori attivi (+57, +1,9%), di cui 189 nuovi (+19, +11,2%) e di questi 73 di età inferiore ai 25 anni (+15, +25,9%), risultato della sempre intensa attività promozionale di tutte le comunali.
Da segnalare, per i giovani iscritti, che anche per quest’anno le percentuali maggiori si riscontrano nelle Comunali dove sono presenti Istituti Superiori di istruzione. Altro dato da segnalare: le donazioni per ogni donatore attivo oscillano da 1,59 (da 1,74 nel 2018) a 2,07 (2,09 nel 2018), quest’ultimo registrato anche quest’anno nella sezione con minori donatori, Serra S.Quirico, che continua a lamentare da anni la mancata riapertura dell’ UDR e la necessità dei propri donatori di spostarsi anche di oltre 20 km per donare. Lo scorso anno si sono purtroppo concretizzati i timori paventati nella precedente Assemblea Provinciale. Scrivevamo infatti: “All’’orizzonte si vanno addensando nubi poco rassicuranti. La situazione del Centro Trasfusionale di Fabriano, che conta operatori sempre ammirevoli per abnegazione e disponibilità, rischia di collassare, seppur occasionalmente e in modo parziale, a causa della situazione individuale del personale medico e infermieristico.
Il rischio che uscite a Sassoferrato possano saltare è sempre più concreto e, nel caso, ci farebbe ripiombare in gravi situazioni quali quelle sperimentate nel 2017” .
Da tempo le uscite all’UDR di Sassoferrato (unico UDR della zonale 6) si sono ridotte ad una sola a settimana dalle due precedenti; inoltre, la riduzione di personale dovuta a pensionamenti, mancate assunzioni e altri fattori preventivabili e non (ad esempio malattia e turnazione ferie) costringe in alcune occasioni sia il personale medico che i donatori a variare spesso all’ultimo istante il giorno da fissare per l’uscita. Ciò ha innescato un circolo vizioso per cui la sezione maggiormente in sofferenza della zonale è appunto Sassoferrato che ha visto il maggior calo di donazioni sia in termini assoluti (115, praticamente il calo totale della zonale) che in percentuale (-11,3%), il peggior dato donazionale (1,6) e che diventa paradossalmente ulteriore motivo per non ripristinare la seconda uscita. Questa situazione di continua incertezza non può che far peggiorare sia il numero di donazioni, di nuovi donatori ma anche il clima complessivo in cui operano tutti i soggetti interessati. In un settore, quello Trasfusionale, dove aspetti quali la serenità nell’accoglienza, la certezza della programmazione e la regolarità dell’ erogazione dei servizi sono fondamentali per il raggiungimento dei target annuali la situazione che si è venuta a creare è tutto tranne ciò di cui abbiamo bisogno.
ZONALE 7-ANCONA. Nel 2019 le donazioni nella zonale 7 sono state 17.155, n. 90 in meno dell’anno precedente. I soci attuali sono 8.843, di cui 8.685 donatori effettivi. L’aspetto veramente più critico negli ultimi mesi è dovuto alla malattia concomitante di almeno 3 unità infermieristiche, che ha ridotto posti in agenda, annullamenti e scatenato la solita “guerra tra poveri” tra le Comunali nel tentare di salvare il salvabile nel proprio orticello… anziché concentrarsi sul dato complessivo comune. Da mesi stiamo pressando l’Azienda Osp. Riuniti, su questo aspetto, ma c’è un continuo rimando e questo crea difficoltà oggettive a donatori e segreterie, chiamate a gestire un attimo prima annullamenti di prenotazioni e un attimo dopo magari, chiamate straordinarie, col rischio di confusione e disorientamento anche trai donatori.
Per quanto riguarda i nuovi iscritti nel 2019 sono stati 701 a fronte dei 384 donatori cancellati (+317). A livello organizzativo, nell’anno trascorso, non sono emersi elementi di criticità nuovi rispetto al passato. Da anni ormai tutte le segreterie e alcuni volontari all’interno delle Comunali abilitati al sistema di prenotazione in agenda, prenotano il 100% delle poltrone disponibili per ciascuna struttura di raccolta. Il punto critico è la lista di attesa (in media parliamo di circa un mese per donazione plasma o anche di due mesi, un po meglio per le donazioni di sangue), determinate dalla disponibilità in pianta organica del personale sanitario, dal numero di sedute nei centri di raccolta esterni e dalla durata delle stesse. In buona sostanza, con le agende praticamente sature in alcuni centri di raccolta ed incomplete in altri durante l’intero corso dell’anno, il numero di donazioni raccolte nella zonale, praticamente è una ridistribuzione interna delle donazioni tra le varie Comunali (6 comunali incrementano, 8 calano). Per ovviare a questo occorrerebbe incoraggiare la mobilità dei donatori. Altro elemento di attenzione, è il tempo di risposta per l’idoneità, in alcuni casi superiore ai due mesi. Sotto il profilo associativo è stata risollevata la proposta di una maggiore collaborazione per l’accoglienza, specie nei centri di raccolta esterna e l’uniformità del rimborso per il ristoro post-donazione. Bene le iniziative di promozione AVIS sul territorio in grado di diffondere in maniera diversificata, la cultura della solidarietà e coinvolgere le scuole, le associazioni sportive, la società civile, i giovani in genere con progetti specifici.
GRUPPO GIOVANI AVIS. Il 2019 per il Gruppo Giovani è stato un anno decisamente intenso! Tanti sono gli eventi cui abbiamo partecipato e altrettanti quelli che abbiamo contribuito ad organizzare e questo è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Abbiamo iniziato con il Forum Nazionale Avis Giovani con l’argomento “Volontari Fantastici e come trovarli”, a Roma il 2 e 3 Marzo, partecipando con una delegazione di 14 ragazzi dalla nostra Provincia. Sempre a Marzo ci siamo trovati insieme agli altri ragazzi del Gruppo Giovani Regionale per ricostituire la Consulta Giovani Regionale Marche e ne siamo entrati a far parte con 3 membri dalla provincia di Ancona. Abbiamo poi partecipato all’Assemblea Regionale ad Arquata del Tronto ad Aprile e a quella nazionale a Riccione nel mese di Maggio. L’evento che sicuramente ci ha richiesto il maggiore impegno, ma che ci ha dato anche grandi soddisfazioni, è stata l’organizzazione della giornata al parco divertimenti di Mirabilandia, in occasione di “Mirabilavis 2019” cui abbiamo partecipato con tre pullman di giovani della nostra Provincia. Insieme alla Consulta Giovani Regionale abbiamo organizzato e partecipato al 5° Torneo di beach volley “Memorial Flavio Falzetti” a Civitanova nel mese di Luglio. Ad Ottobre una delegazione dalla nostra provincia ha partecipato al Forum Giovani Avis Toscana dal titolo “PLASMuoviamoci. Conoscere e saper promuovere la donazione di plasma”. Ed infine a dicembre, insieme agli altri componenti del Gruppo Giovani Regionale, abbiamo partecipato alla Festa del Ringraziamento organizzata da Avis Marche a Loreto. Nel 2020 abbiamo già partecipato alla Consulta Nazionale giovanile in Ancona ed al Carnevale Avis di Fano e l’obiettivo è quello di replicare almeno gli eventi di successo dell’anno precedente, integrandoli con nuove idee e proposte, spunti e collaborazioni. Per questo ribadiamo a tutte le Comunali la nostra disponibilità a prendere parte ad eventi sul territorio per promuovere appunto il Gruppo Giovani e rinnoviamo l’invito a segnalarci chiunque fosse interessato a partecipare o anche solo ad avere informazioni sulle varie iniziative giovanili proposte. Il Gruppo Giovani è una bellissima realtà e opportunità che ancora troppi volontari non conoscono. Per far in modo che sia utile, e soprattutto funzionale, abbiamo bisogno di nuova energia, menti aperte e brillanti, idee fresche, perché senza rinnovamento si rischia di perdere una bella occasione di formazione e di crescita personale e sociale..
Dalle relazioni delle zonali, riportate sopra in sintesi, e dai dati forniti dagli organismi competenti risulta che nel 2019 l’AVIS, in provincia di Ancona, ha raggiunto circa 20.000 soci, di cui 19.252 donatori attivi ( n. 450 tra i 18/25 anni), con 1.300 nuovi iscritti e 1.501 abbandoni per limiti di età o patologie varie. Nello stesso periodo sono state raccolte 36.325 unità di sangue, 152 in più rispetto allo scorso anno (26.446 di sangue intero, 9.130 di plasma e 749 di aferesi), Quindi abbiamo raggiunto l’obbiettivo assegnato e contribuito a soddisfare richieste da fuori Regione. Ora dobbiamo mobilitarci per raggiungere gli obbiettivi fissati per il 2020 (che prevede il raggiungimento di 105.000 unità a livello regionale e 36.000 nella nostra Provincia, ma con l’aumento del plasma rispetto al sangue intero; sta a noi convincere gradualmente i donatori ad orientarsi verso la donazione di plasma, specie a chi appartiene ai gruppi A e B ed in vista di chiamate per gruppo sanguigno) che ci devono trovare anche pronti a donare di più, se e quando serve, per contribuire alla solidarietà nazionale ed a scelte legate a problematiche improvvise. Come e cosa fare? Intanto quello che abbiamo fatto finora che va, però, reso più funzionale attraverso rapporti di maggiore collaborazione orizzontale e verticale all’interno dell’AVIS e nei confronti dell’ASUR. Come primo atto è opportuna un’analisi dettagliata dei dati di crescita di cui sopra che non sono omogenei in tutte le Comunali e, quindi, occorre intervenire laddove si sono verificati cali di donatori e di donazioni per capire il perché e come intervenire per correggere la tendenza negativa. Un nostro impegno costante deve essere quello dell’aumento dei donatori periodici e magari anche solo per donazioni emergenziali. Di conseguenza diventa sempre più importante la promozione AVIS, magari concordata a livello zonale e con collaborazioni in rete, attraverso la Scuola (corsi di formazione per i docenti ed inserimento nei programmi di ed. civica su volontariato, solidarietà, cultura del dare…) con nostri progetti (teatro, musica, borse di studio, produzione di materiale per la nostra attività ….) e con quelli di altre Associazioni (Mr. Cittadino, Volontariamente del CSV, Donar Game, Green Game, Donaction, Gente di cuore… a livello regionale), ma anche in altri ambiti attraverso manifestazioni pubbliche e contatti con associazioni di volontariato e sportive; a tal proposito esistono convenzioni per collaborazioni con ADMO e AIDO, CONI, FEDERUGBY, AIA, ma anche Forze dell’Ordine, che stanno costituendo propri gruppi Avis. Importante è cercare anche nuove forme come la promozione attraverso i contatti con le comunità straniere, la valorizzazione come esempio di figure importanti sul territorio, l’abitudine e la cultura del passaparola, il coinvolgimento dei medici di famiglia… Il tutto va documentato, recapitato al Provinciale ed adeguatamente pubblicizzato attraverso il web ed i media. Altri aspetti importanti che riguardano l’organizzazione avisina sono la chiamata e prenotazione in agenda delle donazioni, l’accoglienza nei centri di raccolta sangue, il ristoro post donazione e la procedura dei rimborsi: si sta procedendo ad uniformare il tutto, ma ancora esistono problemi in qualche zona, che ovviamente vanno superati il più rapidamente possibile. Un aspetto da approfondire è quello della mobilità dei donatori sul territorio per evitare affollamenti eccessivi in qualche centro di raccolta e adesioni insufficienti in altri. Va, comunque, rivolto un plauso alle Comunali per come stanno affrontando con pazienza e derminazione i cambiamenti in corso circa l’ingresso nel terzo settore ed il nuovo statuto, la privacy e la nuova contabilità. Come sintesi dell’attività svolta sul territorio provinciale dobbiamo tornare ad organizzare la FESTA PROVINCIALE AVIS, che dovrà rappresentare un momento di confronto interno e di proiezione verso l’esterno con la partecipazione attiva del Gruppo Giovani e di tutte le Comunali. A questo proposito dobbiamo mettere il massimo impegno a coinvolgere il maggior numero possibile dei nostri donatori nella vita dell’Associazione, magari organizzando circoli ricreativi, sedi di aggregazioni attive, eventi periodici per stare insieme e fare gruppo… insomma costruire la famiglia AVIS…
E veniamo ai rapporti con l’ASUR: nei centri di raccolta sangue, tra personale sanitario ed Avis, sono quasi ovunque improntati alla massima collaborazione ed il servizio è in genere adeguato alle esigenze. Esistono, però, ogni tanto dei contrattempi legati a singole persone o ad assenze sanitarie con conseguenze negative per i donatori che consigliano ad orientarsi verso soluzioni di raccolta sangue integrative.
Altri problemi riguardano le liste di attesa per le donazioni in qualche centro di raccolta (risolvibile con la mobilità dei donatori), i tempi per la prima donazione, le sospensioni, la tutela sanitaria dei donatori, difformità nel ristoro post donazione……
PERTANTO ALL’ASUR continueremo a chiedere:
1) Uniformità nei criteri per la raccolta sangue, per la tutela sanitaria dei donatori attivi, per il riconoscimento rapido (non più di 30 gg.) degli aspiranti donatori e per il ristoro post donazione;
2) maggiore autonomia del DIRMT per un’unica medicina trasfusionale e la gestione diretta del personale sanitario;
3) la realizzazione del centro unico regionale di lavorazione sangue con orari flessibili e comunque adeguati e compatibili per il ricevimento delle sacche e la distribuzione;
4) l’autorizzazione alla raccolta associativa, inizialmente come supporto ed in collaborazione con il servizio pubblico per far fronte alle carenze dell’ASUR e soddisfare sempre le richieste di donazione..
E, PER EVITARE CONTRATTEMPI, PERDITE DI TEMPO E LA RICERCA DEL REFERENTE GIUSTO CON CUI TRATTARE, CERCHEREMO DI PORTARE EVENTUALI PROBLEMI ALL’INTERNO DEL DIRMT, CHE ANNOVERA RAPPRESENTANTI DI ASUR ED AVIS E VA VALORIZZATO IN QUANTO ORGANO DEPUTATO A DOVER e POTERE RISOLVERE IN FRETTA QUANTO LAMENTATO NEL SETTORE SANGUE. INOLTRE,
SU PROPOSTA DELL’ASSEMBLEA, VIENE DECISO DI COSTITUIRE UNA COMMISSIONE PERMANENTE PER CONTATTARE LA NUOVA DIRIGENZA REGIONALE E RISOLVERE I PROBLEMI ESISTENTI NEI RAPPORTI FRA AVIS E ASUR.
PROSSIME ASSEMBLEE AVIS:
Regionale ad Osimo, sabato 03 ottobre p.v.;
Nazionale, in collegamento online da postazione pubblica, sabato 31 ottobre.
Relazione approvata il 3 marzo ed aggiornata e riapprovata il 28 luglio 2020, integrata ed approvata definitivamente dall’Assemblea Provinciale Ordinaria del 19 settembre 2020
Il DIRETTIVO AVIS PROVINCIALE