Vaccino anti-Covid per i donatori, le nuove indicazioni del Ministero
La circolare, in virtù della “disponibilità aumentata delle dosi”, dà mandato a Regioni e Province Autonome di attivarsi per avviare le somministrazioni una volta completata la fase che coinvolge le categorie più a rischio
La palla passa a Regioni e Province Autonome.
Saranno loro, una volta ultimate le somministrazioni per le categorie più a rischio, a doversi attivare per avviare la campagna di vaccinazione anti-Covid a favore dei donatori di sangue ed emocomponenti. Lo conferma la circolare emanata lunedì 10 maggio, dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.
Il documento fa riferimento alla disponibilità di dosi che, nel corso dei mesi, è andata via via aumentando e per la quale si prospetta un ulteriore incremento così da “ampliare notevolmente l’offerta vaccinale”.
Da qui, facendo riferimento alle precedenti note del 22 gennaio e 24 marzo scorsi relative alla possibilità di somministrare il vaccino anche ai donatori, la decisione di attivare Regioni e Province Autonome.
Come si legge nella circolare, “una volta completata la fase di vaccinazione delle categorie a rischio, secondo i propri assetti organizzativi e lo specifico sviluppo della campagna” i singoli territori potranno definire “le modalità per sottoporre a vaccinazione i donatori di sangue che, compiendo regolarmente il loro gesto solidaristico, assicurano la costante disponibilità di sangue, in particolare nel prossimo periodo estivo in cui in genere si registra un calo delle donazioni, per lo svolgimento delle attività trasfusionali, obiettivo essenziale del SSN”.
Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «la decisione del Ministero arriva in un momento in cui tutelare la salute dei donatori è l’obiettivo imprescindibile per garantire il fabbisogno quotidiano di sangue ed emocomponenti. Regioni e Province Autonome sono chiamate a un lavoro di coordinamento e organizzazione per il quale, lo diciamo fin da questo momento, le nostre sedi locali sono pronte a fornire il proprio contributo logistico, affinché la campagna proceda il più rapidamente possibile. La battaglia contro il Covid possiamo vincerla solo se tutti gli attori del sistema sanitario e del volontariato saranno dalla stessa parte. E AVIS c’è».