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Covid-19 ed emovigilanza, il Centro nazionale sangue rafforza la raccolta delle informazioni post donazione

Covid-19 ed emovigilanza, il Centro nazionale sangue rafforza la raccolta delle informazioni post donazione

Rafforzare la raccolta delle informazioni post donazione correlate all’infezione da Covid-19. È quanto riprenderà a fare il Centro nazionale sangue attraverso le notifiche rese dai donatori che hanno donato nella struttura pubblica e quelle raccolte dal personale delle sedi di raccolta associative.

La comunicazione è contenuta all’interno della circolare emessa dallo stesso Cns come integrazione a quella su “Aggiornamento delle misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 mediante emocomponenti labili”. Le condizioni per le quali è richiesta la registrazione alle PDI (Post  donation information, cioè le Informazioni post donazione) riguardano:

  • il donatore che segnala diagnosi (tampone molecolare o antigenico) di infezione da SARS-CoV-2 nei 14 giorni successivi alla donazione
  • il donatore che segnala insorgenza improvvisa di sintomi compatibili con l’infezione da SARS-CoV-2 nei 14 giorni successivi alla donazione
  • il donaore che segnala un contatto stretto nei due giorni precedenti la donazione con soggetto cui solo successivamente è stata posta diagnosi di infezione da SARS-CoV-2

Nonostante il Centro nazionale sangue ribadisca che, come per le precedenti epidemie da virus respiratori appartenenti alla medesima famiglia, “non vi sono attualmente evidenze scientifiche di trasmissione trasfusionale e che, a oggi, il rischio correlato non è documentato”, lo stesso Cns comunica che effettuerà la rilevazione delle PDI, raccolte su base settimanale, mediante il form appositamente predisposto che verrà inviato con cadenza quindicinale.